mercoledì 23 maggio 2007
La pensione degli italiani si allontana. Ogni anno l’asticella viene posta più in alto. Sempre più in alto. E chi alza l’asticella sono i nostri cari dipendenti. La ragione è che non ci sono più i soldi.
L’esempio, si sa, fa miracoli. E i parlamentari non si sono tirati indietro. Tutti per uno e uno per tutti. Per loro i soldi ci sono sempre.
Dopo due anni e mezzo dall’inizio della legislatura hanno il diritto alla pensione.
DUEANNIEMEZZOOOOOOOOOOOOO!!!!!
A noi lo scalone e a loro lo scivolo.
Questo Parlamento non ha alcuna autorità per varare una legge sulle pensioni. Nessuna. Qualunque legge è nulla. Lo è per la par condicio. Due anni e mezzo per tutti o non se ne parla.
Prodi e lo Sciupà potranno modificare le pensioni solo dopo essersi puliti la bocca dai privilegi dei parlamentari, anche di quelli già acquisiti.
Da oggi è attivo sul blog il “Final Countdown”, il conto alla rovescia. Un servizio per i cittadini e per i nostri dipendenti. Ogni giorno ci informerà su quanti giorni, ore, minuti, secondi mancano al raggiungimento della loro pensione. A partire dal 28 aprile 2006, inizio della legislatura. I parlamentari potranno così regolarsi per evitare crisi di governo anticipate e i cittadini inizieranno la giornata in letizia sapendo che qualcuno almeno la pensione la prende.
Forse qualche parlamentare si vergogna. Lo spero. Chi vuole dissociarsi e rinunciare a questo schifoso privilegio può farlo inviando una mail a: parlamentare-dissociato@beppegrillo.it. Il suo nome sarà pubblicato sul blog.
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2 commenti:
Vero.
Il problema e' che non si puo' piu' fare affidamento sui politici per cambiare le cose e nemmeno sul voto.
Le cose devono cambiare DAL BASSO.
Petizioni, referendum, scrivere divulgare, FARSI GIRARE LE PALLE E FARE QUALCOSA DI CONCRETO.
Beppe Grillo sta facendo questo in molti campi.
Lo staff di Chi3 si sta occupando del lato informatico perche' questo e' quello che sappiamo fare meglio.
Cio' non toglie, come dimostra la nostra sezione CAMPAGNE, che siamo attivi un po' dappertutto.
DIAMOCI DA FARE, ognuno a suo modo.
Se la pensiamo allo stesso modo troviamolo il modo di cambiare....
finalmente.
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